Si alza il sipario sulla 3^ giornata di campionato di serie B. Al Del Duca, in un pomeriggio bollente di fine estate, l' Ascoli ospita un Livorno affamato di punti. I bianconeri sono reduci dalla cocente sconfitta di Frosinone e vogliono assolutamente riprendere la marcia verso le zone nobili della classifica; d'altro canto, i toscani intendono riscattare le due sconfitte consecutive ed ottenere i primi punti del campionato.

Mister Zanetti propone un undici di partenza di spessore malgrado alcune defezioni importanti nel reparto offensivo: oltre a Beretta ( si sta allenando con continuità per ritrovare la forma migliore ) e Da Cruz ( squalificato ), il Picchio deve fare a meno anche del talentuoso attaccante Scamacca, rientrato acciaccato dopo aver disputato due partite con la Nazionale Under21. In porta viene confermato Lanni, in difesa spazio a Pucino a destra, Brosco e il neo arrivato Gravillon al centro e il pluriscudettato Padoin a sinistra. Nella linea mediana un po' a sorpresa esordio in campionato per il play Piccinocchi che agisce da regista insieme a Petrucci; a completare il centrocampo ci sono Gerbo sulla corsia di destra e Chajia sul versante opposto in un 4-3-1-2 mascherato in una sorta di 4-4-2. In attacco è il faro Ninkovic ad agire a supporto del capitano Ardemagni. Mister Breda punta sul 4-4-2 e manda subito in campo i neo acquisti Braken e Brignola per rivitalizzare la squadra ma deve rinunciare al talento di Viviani, ai box per un problema muscolare.

L' atmosfera è elettrizzante, il tifo da brividi, uno spettacolo mozzafiato: i sostenitori bianconeri incitano la squadra dall'inizio alla fine, non facendo mai mancare il loro sostegno ai propri beniamini. Sia dalla Curva Nord che dalla Tribuna Mazzone i decibel del tifo sono elevatissimi e permettono di creare quell' effetto-bolgia che consente al Picchio di gettare il cuore oltre l'ostacolo nei momenti di difficoltà. Presenti sugli spalti quasi 7 mila spettatori (4197 il dato definitivo della campagna abbonamenti), di cui 109 supporters amaranto nel settore ospiti.

Nella prima frazione di gioco la gara è abbastanza equilibrata, sono parecchi gli errori tecnici commessi da entrambe le squadre e diversi sono gli interventi duri a testimonianza di quanto sia sentita questa sfida. L' occasione più ghiotta capita sui piedi di Pucino dopo neanche un minuto di partita: svarione difensivo dei toscani che permette al terzino ascolano di calciare in area a tu per tu col portiere Zima, il quale compie però una bella parata. Sono i marchigiani ad avere il pallino del gioco, grazie soprattutto alla maggior qualità da centrocampo in su. A rompere l'equilibrio ci pensa Gerbo al 43': fuga sulla sinistra di Chajia, cross in mezzo per Ninkovic che con un colpo di testa colpisce Ardemagni, la retroguardia ospite respinge fuori dall'area dove l'onnipresente centrocampista ha tempo e spazio per stoppare e calciare di sinistro a mezz'aria e trafigge così l' estremo difensore avversario. Il Del Duca esplode di gioia, si va al riposo con l' Ascoli meritatamente in vantaggio. Il secondo parziale è un mix di emozioni, i bianconeri fraseggiano ottimamente e cercano in tutti i modi di raddoppiare e di tenere a distanza i toscani: ad inizio ripresa occasionissima per bomber Ardemagni che si divora clamorosamente il gol del raddoppio mandando la palla fuori su cross al bacio di Ninkovic. Ma l' occasione più nitida capita senza dubbio al Livorno in pieno recupero dove soltanto Ivan Lanni in versione Superman riesce ad evitare il pareggio beffardo degli ospiti, compiendo un vero miracolo su Di Gennaro. E non è finita qui perché al 96', con le squadre che si sono allungate e la stanchezza che si fa sentire, su grande intervento difensivo del subentrato Cavion parte il contropiede: ripartenza fulminea del talentuoso Chajia che serve Ninkovic in area solo davanti al portiere e, con un tiro preciso sul primo palo, sigla la rete del definitivo 2-0, mandando in estasi il popolo piceno giunto in massa per questo match sentito ed importante per la classifica e per l' autostima del gruppo. L' Ascoli sale e va a quota 6, il Livorno rimane a fondo classifica in compagnia del neopromosso Trapani.

In questa partita l'Ascoli si è dimostrata squadra battagliera, tosta e difficile da battere. Si inizia a vedere un'idea di calcio ben delineata, ognuno in campo sa ciò che deve fare e già questo è un punto di partenza positivo. È mancata soltanto la precisione nella finalizzazione, bisognava chiudere prima la partita e tagliare così le gambe all' avversario ma ci può stare. Si sono viste buone trame di gioco, i meccanismi stanno pian piano migliorando anche se bisogna correggere qualche sbavatura difensiva; i nuovi arrivati si sono calati discretamente: Gravillon ha fornito una prestazione convincente e di spessore nonostante la disattenzione nel recupero che poteva costar cara; Padoin sulla sinistra è stato una spina nel fianco, ha corso, recuperato palloni e dato tranquillità alla squadra nonostante una condizione fisica non ancora ottimale. Mister Zanetti potrà sorridere per questa prestazione ma l' importante è tenere i piedi per terra e continuare a lavorare sodo. Sabato prossimo alle 15 è in programma Juve Stabia - Ascoli, guai a sottovalutare l' avversario; è una gara ardua, ci sarà da battagliare in campo, bisogna affrontarla con determinazione, spirito di collaborazione e con una mentalità vincente. Tornerà dalla squalifica Da Cruz ma la squadra sarà quasi sicuramente ancora orfana di Scamacca.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 15 settembre 2019 alle 12:13
Autore: Cristian Saluti
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