GdS - Cinico Ardemagni. Il Lecce gioca però vince l’Ascoli

Prima vittoria per l’Ascoli che capitalizza al massimo la rete segnata al 24’ della ripresa da Ardemagni. Fino a quel momento la punta bianconera non aveva inciso, ma su un cross da destra di Laverone ha messo a sedere Meccariello e di piatto destro ha firmato la rete pesante. Lapidario il commento di Liverani: «Abbiamo preso un gol da polli e mi dispiace perché è accaduto a un giocatore che fino a quel momento meritava 8 in pagella». L’episodio ha fatto da spartiacque in un match sostanzialmente equilibrato, con gli ospiti più intraprendenti a centrocampo con Arrigoni, in grado di infilarsi fra le linee avversarie. Ma è mancato qualcosa. «Ci è mancato il coraggio, ma il pari era più giusto» sentenzia il tecnico dei salentini sottolineando gli errori di Falco «che si è allargato troppo spesso» e la condizione di La Mantia. Pur gestendo di più il match, di fatto il Lecce è stato realmente pericoloso solo al 17’ p.t. quando Lanni ha parato su Falco e sulla successiva ribattuta si è immolato Brosco a salvare la porta. 

INCROCI I destini dei portieri delle due squadre si sono incrociati. Vigorito si è fatto male nel riscaldamento e al suo posto ha giocato Bleve, autore di una buona prova, anche se al 43’ del primo tempo è stata la traversa a salvarlo su un colpo di testa di Ninkovic. Dopo la papera di Perugia, dalla parte opposta Vivarini ha lasciato in panchina Perucchini preferendogli Lanni che a inizio ripresa si è però infortunato (sospetto stiramento) lasciando il posto al compagno. L’Ascoli non è stato brillante. Ritmo basso e poca ricerca delle corsie laterali. Ma era indispensabile vincere. «In estate ci sono state la svolta societaria e quella sul mercato; mancava quella del campo ed è arrivata» ha detto Vivarini, aggiungendo che «comunque non è questo il vero Ascoli». C’è da fare di più e serve un leader soprattutto in attacco. «Sì, nel calcio servono gerarchie e mi aspetto che qualcuno si imponga».