''Una volta per un motivo, una volta per un altro, Addae non arriva mai alla svolta. Faremo le nostre valutazioni...''. Cosi Alfredo Aglietti a PicenoTime al termine della partita pareggiata in casa col Bari sul coloured bianconero che , ormai è chiaro, all'allenatore ex Entella non entusiasma nè in campo ma soprattutto per il suo atteggiamento. Addae, a detta del mister, è sceso in campo molle, leggero, quasi ''scocciato'' per l'esclusione iniziale a discapito di un Carpani che invece ha dato battaglia a tutto campo, dimostrando che il mister ha avuto ragione nella scelta iniziale. Il ghanese ha palesato qualche incertezza sia in fase di contrasto che di appoggio, e da una di queste è nato il gol del Bari. Ma qual è a questo punto il futuro di Addae, che va in scadenza a Giugno ? Se con il mister non c'è feeling, forse conviene alla società e allo stesso giocatore di iniziare a guardarsi altrove, in ottica mercato, perchè potrebbe risultare dannoso tenere un calciatore che è mal digerito dall'allenatore e che si troverebbe quasi da separato in casa. Se invece, la società e il giocatore stesso decidono di rimanere, toccherà ad Aglietti trovare l'incastro giusto col giocatore e ridargli nuovamente fiducia. La fiducia stessa che, però, lo stesso Addae deve essere predisposto a farsi dare con un cambio di atteggiamento. Leonardo Perez, un gol pesante, sotto la sud, da rapace. Un gol ''alla Cacia'', per fare il raffronto col compagno di reparto. Il giusto atteggiamento invece, il giusto modo di approcciare il match, la giusta rabbia e la giusta tigna, il giusto trasporto emotivo e la giusta carica. Tutto giusto, tutto fondamentale per l'Ascoli. Meno che, però, le dichiarazioni finali. Il centravanti di Mesagne ha dichiarato a fine gara di voler giocare. Ha dichiarato che lo scorso anno c'erano delle problematiche per le quali era più importante fuori dal campo e meno dentro, dove non giocava. Ma, se non giocava, secondo noi, è perchè Cacia e Petagna avevano qualcosa in più di lui sul lato tecnico, e i numeri lo hanno dimostrato. Quest'estate è rimasto, sempre dietro a Cacia, con l'aggiunta di Favilli col quale si sta giocando il posto di vice Cacia. Questa stagione sta andando leggermente meglio della scorsa, nel rapporto minuti giocati-reti. Ma Perez, ormai al terzo anno ad Ascoli, sa bene che il posto fisso non lo hanno nemmeno gli spazzini del comune, nemmeno gli impiegati postali, nemmeno loro. E di conseguenza, non può pretenderlo lui che, stando dietro a un totem della serie B come Daniele Cacia, che volente o nolente l'ha buttata dentro 7 volte in 14 gare con la media di un gol a partita nonostante le ultime due gare poco positive, farà più fatica a ritagliarsi uno spazio costante. Quello stesso spazio che non poteva pretendere sabato, visto anche il rientro dall'infortunio. Senza dimenticare che, prima dell'infortunio, lo stesso Aglietti lo aveva utilizzato per meriti, perchè si stava allenando bene, perchè aveva segnato col Perugia, perchè in campo butta anche l'anima e sputa il sangue dal primo all'ultimo minuto. Perez capirà, speriamo, che chiedere di giocare ora che la squadra sta trovando un certo equilibrio, e lo dicono i numeri, vuol dire togliere dalla squadra un ragazzo che a questo equilibrio ha contribuito per inserire lui. Lui che merita certamente più spazio per il modo in cui entra in campo, ma che deve continuare a dimostrarlo sul campo e non a parole. Ha la stima dell'ambiente e la fiducia di una fetta di tifoseria, continui a lavorare cosi e si toglierà soddisfazioni anche in questa categoria. Al contrario, se pensa di pretendere il posto fisso, sono a nostro modo di vedere inesatte le sue parole, perchè deve decidere lui se restare o meno, e non la società. Gigi Giorgi è un calciatore sfavillante. Immenso, infinito, immortale. Dopo il lungo infortunio, il ragazzo ha impiegato qualche gara a riprendersi, ma ora da diverse partite è tornato quello di un tempo, coronando il momento con la strepitosa gara di sabato e con l'assist a Perez per il pareggio. Continuare cosi, per avere un calciatore di lusso nel proseguio del torneo, è l'intenzione del capitano. Alfredo Aglietti merita poi, tutti i complimenti del caso. Ha dato un'identità ben precisa all'Ascoli nelle ultime settimane, e sta continuando a lavorare su quella, su quel modulo, su quell'equilibrio. La gara con il Bari da consapevolezza all'Ascoli di poter fare la partita contro tutti, la sfortuna fa parte del gioco, se i pali di Mengoni e Almici fossero stati gol, si parlava di un'altro match. Già, Mengoni e Almici, due quarti della difesa che appare quasi impenetrabile, che sono i simboli della rinascita della fase difensiva davanti a Lanni, di una squadra alla quale fare gol su azione sta diventando davvero difficile. Sono infatti già tre partite che l'Ascoli prende gol solo su palla inattiva, e ha trovato davanti squadre forti con attaccanti forti. Entella, Benevento e Bari infatti, hanno perforato la retroguardia solo con calci d'angolo. Se Aglietti riuscirà a trovare la cura anche a questo male, allora potrà dire davvero di aver fatto un lavoro che si avvicina molto alla completezza. Ora a Terni, la prova del 9. Un Ascoli agguerrito occorrerà per portare punti a casa dal Liberati. Ma siamo sicuri che la squadra di Aglietti non sbaglierà l'approccio al match, vista la maturità che sta inseguendo e che sta trovando. Poi, i rinforzi....
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