La sconfitta di Trapani, seppur immeritata, ha evidenziato ancora una volta come comunque l'Ascoli stia sempre sul pezzo con l'atteggiamento giusto e la voglia di fare risultato. La componente mentale è decisiva nelle battute finali del torneo, ragion per cui il Picchio è sulla buona strada a prescindere dagli interpreti. Certo, strappare un punto non sarebbe stato proprio da buttare a Trapani, ma ancora una volta, quando nella mezzora finale, Mangia ha provato a vincerla, si è ritrovato con una squadra squilibrata che non riesce proprio a digerire il modulo a due punte, specialmente senza la condizione ottimale di Bianchi e considerata l'assenza di Giorgi. Poi si può discutere di tutto, schieramento, atteggiamento tattico, Mitrea che non riesce a tenere la concentrazione per tutti i 90 minuti, giornata negativa di Lanni. Ma l'Ascoli c'è. Devis Mangia, che prepara tatticamente le partite in modo impeccabile, doveva dare un segnale per quanto riguarda l'aspetto mentale, vero tallone d'Achille della squadra, che spesso ha approcciato la gara in maniera negativa. Questo problema pare ora superato. L'Ascoli scende in campo in maniera grintosa e concentrata. Fino al vantaggio trapanese, la gara era equilibratissima. Su questo aspetto l'Ascoli doveva migliorare e su questo aspetto la squadra ha lavorato, riuscendo a compiere passi in avanti importanti. Questa è la nota positiva, e se l'Ascoli confermerà questi progressi nelle restanti gare, i risultati arriveranno, ne siamo certi. Specialmente con una quota salvezza che, vista la penalità in arrivo per il Lanciano, si abbassa notevolmente, è il momento di restare freddi e lucidi per tutti i novanta minuti. Passando invece ai singoli, il Picchio dimostra ancora una volta di avere carenze individuali sulla zona difensiva. Mitrea infatti, dopo il brillante avvio di girone di ritorno, conferma di attraversare un periodo negativo e di scarsa concentrazione. Capita spesso che il centrale rumeno disputi una buona gara salvo poi perdere la bussola nei momenti finali. Lanni è incappato in una giornata-no che non preoccupa, il portiere è di sicuro affidamento. Addae si dimostra per l'ennesima volta croce e delizia, lasciando la squadra in dieci nel momento topico e prendendosi una lunga squalifica. Le note positive arrivano da Altobelli, giocatore in rampa di lancio, da Carpani, che dimostra che più gioca e più migliora, mettendoci quel sano ardore agonistico necessario per chi, da ascolano, sente l'obiettivo suo. E da Cacia, i cui numeri da soli non bastano a quantificare la sua importanza in termini di peso specifico per la squadra. Lui è il capo carismatico, e il suo atteggiamento, esemplare, fa esprimere al meglio anche tutti i compagni di squadra. Ora arriva il Bari. Gara contro uno squadrone che però ha perso Romizi, giocatore fondamentale per gli equilibri tattici di Camplone. La gara col Cagliari ha dimostrato che un Ascoli affamato può far tutto. Ed è quello che ci auguriamo accada in questo turno infrasettimanale. La squadra non vede l'ora di scendere in campo e riscattare Trapani. Questo è il segnale di mentalità e maturità.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 18 aprile 2016 alle 10:55
Autore: Manuel Fioravanti
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