“Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi” (Antoine de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe). Quando le persone diventano adulte, non danno più valore alle piccole cose e sono più attente alle apparenze. Si vive cercando di dimostrare qualcosa agli altri, e si perde la facoltà di percepire la bellezza della vita. Si dimentica come si fa a essere felici, e si smette di essere spontanei e veri.

Ci avete illuso perdendovi nelle vostre apparenze, con la vostra ironia tutta romana, che mal si scontra alla umile e cruda natura picena.

La continuità e la stabilità è invisibile alla società: Lo slogan di Bellini era: “La mia società è trasparente” (cosi come le squadre che allestiva). Lo slogan di Pulcinelli è: “FAC” (letto e pronunciato all’inglese). Dall’avvento romano è un susseguirsi di ribaltoni e stravolgimenti dirigenziali sia a livello gestionale che tecnico-sportivo, che non hanno portato a niente di concreto né di miglioramento. Anzi se qualcosa di buono c’era, è stato irrimediabilmente rovinato, andando a destabilizzare la mentalità di una squadra già fragile e irrequieta a livello psicologico.

Il centrocampo è stato invisibile agli occhi del ds Tesoro: purtroppo non è passato remoto. I danni fatti in sede di mercato e di allestimento della squadra sono artefici dell’agonia attuale. Mai visto un ingegnere costruire una casa facendo fondamenta e poi direttamente il tetto.

Il gioco e il carattere è invisibile alla squadra e all’allenatore: giocano e corrono solo gli altri, che vengono al Del Duca ad allenarsi con le figure bianconere dei calciatori ascolani. Dalla difesa all’attacco, lanci lunghi o cross senza senso. Ognuno gioca per sé, non per egoismo, ma perché realmente non sa come dare la palla al proprio compagno. Si chiede a Scamacca di fare Hulk contro tutti, a Ninkovic di fare Giotto dalla linea laterale, a Brosco di difendere e impostare, a Troiano e Petrucci di dirigere un’orchestra quando non hanno mai ascoltato musica. Si chiede ad Abascal cosa? Di far parte della prossima edizione del fritto misto, visto che quella del 2020 non si è fatta?

La bellezza del gioco del calcio, dello stare bene e vivere dei momenti di spettacolo insieme (che sia allo stadio o al bar o in casa con la famiglia) ma soprattutto le piccole cose da tifoso che segue una squadra di calcio che abbia un portiere, dei difensori, dei centrocampisti e degli attaccanti, un allenatore e dei semplici dirigenti, sono invisibili agli occhi dei tifosi ascolani.

Sono le piccole cose, perché non si chiedono i fasti di un tempo. Ma sono le cose essenziali, quelle che l’Ascoli Calcio ha perso ormai da tempo.

Dedicato ai tifosi, gli unici che vedono ancora con il cuore.

#inasculofuroromniserupit

Sezione: Editoriale / Data: Lun 22 giugno 2020 alle 12:00
Autore: Massimo Virgili
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