Sembrava una maledizione, anzi forse più di una. Nesta, il Frosinone e il corteo/coreografia pre-partita. Un mix di ingredienti da toccarsi stretti. Sembrava una stregoneria, già a partire da pochi minuti prima del calcio d’inizio con Cosenza, Pescara e Brescia che recuperavano partite ormai perse. Per fortuna che anche l’Ascoli ha fatto uguale. Fortuna che quest’Ascoli, davvero non muore mai. Sei sempre lì a crederci fino alla fine, perché sembra che la sconfitta non faccia più parte di noi.

Che serpe d’Africa sto Soufiane Bidaoui. Che gladiatore sto Federico Dionisi. E che coraggio (per non dire altro). È andata bene. Ma doveva andar meglio soprattutto dopo la superiorità numerica. I tre punti erano l’obiettivo, con un secondo tempo quasi tutto in dieci. Ma il calcio è strano, e Novakovich stasera aveva le sembianze dell’incredibile Hulk; magari un’altra partita così la rifà tra 10 anni.

Incredibile, sembrava davvero una maledizione, ma l’abbiamo scampata. Eppur Nesta rimane un grandissimo difensore e uno scarsissimo allenatore. Guida una squadra che ha le potenzialità dell’alta classifica. Chissà perché fa campionati da scempio per poi incontrare l’Ascoli e fare la prestazione e ritirarsi su.

È un mistero, un incantesimo, ma ci abbiamo messo del nostro. La squadra ha tenuto bene dal punto di vista atletico, ma è stata scarsamente lucida fin dall’inizio. E i calciatori subentrati dalla panchina sono stati (eccetto la serpe africana) più confusionari di quelli già in battaglia (vedi Simeri e Danzi).

Eppur siamo qui a rosicare per un pareggio casalingo con il Frosinone. Eppur abbiamo fatto sette punti su nove a inizio girone di ritorno. Ma ci dobbiamo ricordare che il girone d’andata per lunghi tratti non l’abbiamo giocato, e quindi ci tocca fare più punti possibili. Ecco perché alla fine è un pareggio che sta stretto.

Ma è avvenuto su rigore al 95°. Sembrava una maledizione. Ma una luce lassù sempre costantemente accesa da qualche settimana.

In fondo, più sarà buia la notte, più saranno lucenti i nostri fuochi...

Riposiamoci e torniamo alla carica, con la speranza di tornare al Del Duca, dove partite come quelle di oggi le avremmo vinte noi da soli, sugli spalti. Basta guadare come “bruciava” Ascoli dopo le 18:30.

Per aspera ad astra!

Sezione: Editoriale / Data: Mar 09 febbraio 2021 alle 23:20
Autore: Massimo Virgili
vedi letture
Print