Perché il grande violinista Uto Ughi ha scelto La Spezia per lanciare la sua nuova incisione discografica «Note d’Europa»? Forse lo ha fatto constatando che, da quelle parti, il violino di Alberto Gilardino ha suonato davvero raramente. Prima la condizione fisica, poi gli infortuni hanno frenato la voglia del Gila di divenire protagonista nella sua prima stagione di B in carriera. Ma oggi - dopo due panchine il 10 marzo con la Ternana al Picco e in trasferta a Bari tre giorni più tardi, ed i 34 minuti di Perugia di sabato scorso - il centravanti potrebbe essere uno degli undici dello Spezia impegnato nell’anticipo casalingo contro l’Ascoli.

NEL DESTINO Già, l’Ascoli: la squadra marchigiana è nel destino del campione del mondo, visto che nel girone di andata - in cui ha esordito il 7 ottobre a Cesena (25 minuti), ha giocato contro la Ternana (altri 20) ed è rimasto in panchina col Perugia - partì titolare a sorpresa il 24 ottobre proprio al Del Duca. Lasciò il campo al 13’ della ripresa dopo una prova scialba, ma seppe rilanciarsi realizzando due reti al Picco: l’11 novembre sul calcio di rigore che servì a fissare l’1-1 con l’allora capolista Frosinone, l’8 dicembre per l’1-0 definitivo siglato di te sta al Foggia. Un feeling particolare con l’Ascoli che Gilardino ha incrociato innanzitutto il 28 agosto del 2005, con addosso la maglia del Milan nell’esordio del campionato di Serie A: finì 1-1 nelle Marche e accanto aveva Andriy Shevchenko, autore del gol che rispose al vantaggio di Mirko Cudini. Al ritorno cambiò il compagno e fu proprio Filippo Inzaghi a decidere l’1-0 a San Siro. Nella stagione successiva Gilardino non c’era alla terza di andata a Milano il 20 settembre, ma al ritorno del 18 aprile di 11 anni fa, in trasferta,realizzò contro i marchigiani ultimi della A (chiusero penultimi davanti al Messina, ed è la loro più recente apparizione nella serie maggiore) una bella doppietta, le ultime perle di quella stagione con la maglia milanista: prima sfruttando un assist di Ronaldo e poi, dopo lo 0-2 di Kakà dal dischetto, appoggiando di testa sul cross pennellato dalla sinistra da Jankulovski. Finirà 2-5.

CHANCE Ma torniamo ai giorni nostri per ripercorrere il report medico di Gilardino: dopo i fastidi a fine dicembre, in cui ha saltato gli ultimi due match dell’andata (Avellino e Parma), il rientro da titolare col Palermo, in un importante 0-0 il 20 gennaio nello stadio spezzino. Poi però, purtroppo, durante la rifinitura a porte chiuse di venerdì 26, il Gila si ferma, ha un fastidio al polpaccio destro e non parte coi compagni per la trasferta di Carpi. Il responso è brutto: una lesione al gemello che lo ha tenuto fuori una quarantina di giorni. L’attuale suo score recita 10 presenze e 2 gol in 541’ giocati, come a dire 6 partite sulle 24 a disposizione (è arrivato il 3 ottobre, quando ne erano già state disputate 7). Ce ne sono ancora 11 prima dei playoff, ma intanto lo Spezia è decimo a pari merito con la Cremonese, ha vinto una sola gara delle ultime 7 e viene dal pesante 3-0 di Perugia. Il Maestro Ughi sarà a La Spezia il 6 aprile, ma le note di un violino, quelle di Gilardino, il tecnico Fabio Gallo vorrebbe già sentirle in questo primo sabato di primavera.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Sab 24 marzo 2018 alle 11:30
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
vedi letture
Print